Eseosa ha solo 25 anni ed è fuggito dala Nigeria, il suo Paese, dopo che una folla inferocita lo ha aggredito nel suo negozio. Eseosa è omosessuale ed è un attivista: la sua visibilità in quanto gay è punita dalle leggi del suo Paese con una pena fino a 14 anni di carcere. Eseosa è una delle tantissime persone lgbtqi+ che fuggono dai Paesi dell’Africa in cui l’omosessualità è punita per legge, anche con la pena di morte, e che accogliamo in Italia.
Le persone che, come Eseosa, fuggono per il loro orientamento sessuale non smettono mai di scappare: quando prendono la via del mare, lo fanno assieme ad altre persone che in gran parte la pensano come chi, a casa, li perseguitava e li pestava per strada. Spesso sono in viaggio con alcuni dei loro aguzzini. E quando arrivano nel nostro Paese, non sono rassicurati dalla vista delle divise delle forze dell’ordine, loro che di solito vengono arrestati proprio dalla polizia perché omosessuali.
A differenza di tante altre, però, la storia di Eseosa ha un lieto fine, perché ha potuto trovare negli sportelli e nei gruppi di incontro di Arcigay, accoglienza, ascolto e risposte per i principali bisogni.
Ecco perché è fondamentale l'opera che Arcigay svolge per le persone migranti LGBTQI+ attraverso la propria rete di sedi e centri antidiscriminazioni locali. Non è un lavoro facile, servono continue formazioni e la produzione di materiali specifici perché è importante che Eseosa e tutte le persone come lui possano finalmente trovare un approdo sicuro.
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